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DDL MADE IN ITALY E LA LIEVITAZIONE DEL FATTURATO AGROALIMENTARE

L’Italia è da sempre conosciuta in tutto il mondo per le proprie eccellenze alimentari. Soprattutto negli ultimi anni, questo primato ha fatto lievitare notevolmente il fatturato delle esportazioni nazionali. Infatti, nel 2022 le vendite agroalimentari italiane all’estero hanno raggiunto i 61 miliardi di euro, rispetto ai 52 del 2021.

Questo settore si è rivelato essere la prima industry dell’economia italiana, sia per numero di occupati, che per valore della produzione. Perciò, il Governo italiano ha cercato di agevolare e supportare l’eccellenza italiana, disponendo un Disegno di legge ad hoc sulla tutela del Made in Italy (DDL approvato il 31 maggio 2023).

Il Disegno di legge prevede molteplici misure indirizzate a fornire il Made in Italy di nuove competenze, tutele e risorse.

Sono inoltre previste delle norme volte ad intensificare il sistema sanzionatorio nell’ambito della lotta alla contraffazione. In conformità con il DDL si attende un decreto del ministro delle Imprese e del Made in Italy che disciplini l’adozione di un contrassegno ufficiale, garantendo l’origine italiana delle merci. Il contrassegno potrà essere apposto dalle imprese sui beni prodotti nel territorio nazionale, su base volontaria, per assicurare la tutela e promozione della proprietà intellettuale e commerciale dei beni. Quest’ultimo verrà realizzato con particolari carte filigranate, adottando tecniche idonee a prevenire la falsificazione.

Un’ulteriore novità importante sarà l’introduzione di molteplici fonti d’investimento. Si predisporrà la creazione di un fondo sovrano italiano, il cosiddetto “Fondo Strategico Nazionale del Made in Italy”, con un capitale previsto di un miliardo di euro e con l’obiettivo di accrescere e consolidare le filiere strategiche nazionali fin dalla fase di approvvigionamento delle materie prime. Il Fondo sarà aperto fin da subito all’intervento di investitori pubblici e privati italiani e/o stranieri, che vogliano impiegare il proprio capitale nelle filiere agroalimentari italiane.

Infine, verranno stanziati ulteriori fondi in favore delle start up innovative e delle microimprese. Per gli anni 2023 e 2024 verrà previsto il c.d. “Voucher 3I – Investire In Innovazione” per supportare la valorizzazione dei processi di innovazione.

Ratio di tali invertenti è consolidare ed incrementare l’esportazione italiana. L’utilizzo di un contrassegno ufficiale permetterebbe il miglioramento del posizionamento delle aziende italiane sui mercati esteri. Ciò permetterà di essere competitivi nei confronti della concorrenza avente dei costi di manodopera molto ridotti, dei livelli qualitativi inferiori e di conseguenza dei prezzi più bassi.

Inoltre, resta determinante come strumento per la crescita re il Fondo Strategico Nazionale del Made in Italy che permetterà alle piccole e medie imprese italiane di aumentare il volume delle esportazioni.

Il settore agroalimentare si è dimostrato, quindi, un punto di forza per l’economia italiana. Analizzando nel dettaglio, infatti, negli ultimi dieci anni l’intero settore italiano è quasi raddoppiato, passando dai 33,5 miliardi del 2013 ai 61 miliardi del 2022. Le spedizioni di prodotti agroalimentari Made in Italy sono aumentate del 7% all’anno, ma il potenziale di crescita è ancora più elevato rispetto a questi numeri.

La speranza del legislatore è che il nuovo DDL Made in Italy permetta al nostro paese di proseguire questo trend di crescita a livello europeo e mondiale.

 

A cura dell’Avv. Giovanni Alessi e della Dott.ssa Martina Levi

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