La fusione è l’operazione attraverso la quale più società, dotate di una propria soggettività giuridica, vengono unite in un unico ente collettivo.
Il nostro ordinamento disciplina la fusione propria e la fusione per incorporazione, in cui una società viene inserita all’interno di un’altra già esistente.
L’incorporazione, poi, può avvenire tramite fusione diretta o fusione inversa.
In particolare, per fusione inversa, non essendo stata disciplinata direttamente dal legislatore, si intende la fusione per incorporazione in cui la società controllata provvede ad incorporare la controllante.
Giurisprudenza e dottrina sono unanimi nell’affermare che alla fusione inversa possono essere applicate tutte le disposizioni in tema di fusione per incorporazione, di cui agli artt. 2501-2505-quater c.c.
Premesso ciò, ci si concentra sulle modalità che la prassi ha sviluppato per l’esecuzione di tale operazione.
È innanzitutto possibile procedere ad un aumento di capitale con conseguente accoglimento integrale delle azioni proprie nel patrimonio.
In questo modo, si va ad esprimere all’attivo e al passivo dello stato patrimoniale dell’incorporante tutte le poste contenute nello stato patrimoniale dell’incorporata.
Pertanto, la partecipazione detenuta dalla società incorporata verrà riportata nell’attivo dell’incorporante, costituendo, così, un ammontare di azioni proprie.
Tale soluzione, tuttavia, determinando la presenza di azioni proprie nel patrimonio dell’incorporante, potrebbe violare il limite posto dall’art. 2357 c.c., per cui “[una] società non può acquistare azioni proprie se non nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio regolarmente approvato”.
È una valida alternativa l’assegnazione, in sede di fusione, delle azioni proprie con contestuale aumento di capitale solo per la parte eventualmente residua. Con tale operazione si limitano le problematiche sopra citate.
Infine, è possibile procedere all’annullamento delle azioni proprie con contestuale aumento di capitale sociale, arrivando ad una sorta di compromesso tra le due soluzioni precedenti.
Dunque, le problematiche nell’individuare la giusta modalità di esecuzione di una fusione inversa derivano, principalmente, dalla natura atipica di questa operazione.
A cura dell’Avv. Giovanni Alessi e del Dott. Emiliano Guerreschi