Quando si è alla ricerca di investitori per una start-up è molto importante addivenire ad una corretta valutazione della stessa.
Il valore attribuito all’impresa, infatti, determina il successo delle trattative in merito all’investimento, perché spesso le aspettative degli startupper differiscono dai propositi dei finanziatori.
Esistono generalmente due tipi di valutazione: quella pre-money, che riguarda la fase precedente all’iniezione di nuovi capitali, e la valutazione post-money, che evidenzia il valore della start-up a seguito di un dato aumento di capitale.
Risulta logico dedurre che la valutazione pre-money è quella che determina il successo sul mercato degli investitori. È necessario, quindi, che sia coerente ed equilibrata.
Tale valutazione è basata su diversi parametri tra cui:
- multipli di aziende comparabili nel mercato: ci si basa su indicatori che stimano il valore della società in base a quello di realtà simili;
- flussi di cassa storici e previsionali (difficilmente utilizzabili nel caso in cui l’impresa sia di nuova costituzione);
- competenze del team;
- dimensioni del mercato di riferimento;
- esclusività delle tecnologie utilizzate;
- scalabilità del business.
Inoltre è d’uopo segnalare che la pre-money valuation può cambiare in modo significativo soprattutto quando si analizzano start-up che non hanno la possibilità di dimostrare alcuna crescita.
Spesso infatti i business plan e i documenti di molte start-up che si affacciano, ad esempio, al crowdfunding consentono di ragionare solo su proiezioni e ipotesi di fatturato. Anche per questo, elementi come fatturato e conto economico a volte non rientrano nelle metriche per ottenere la valutazione pre-money di una startup.
La valutazione post-money, al contrario, è più semplice, in quanto basta sommare l’ammontare dei nuovi capitali immessi alla valutazione pre-money dell’impresa.
Esiste infine una formula matematica che consente di mettere in relazione pre-money, investimento e post-money.
Indichiamo con la sigla Qpm la quota post-money e con I l’importo dell’investimento.
Poi nominiamo Vpre la valutazione pre-money e Vpost quella post money. Il rapporto tra le varie voci è dato dalla seguente formula:
Qpm = I/Vpost
Con Vpost = I+Vpre
ESEMPIO:
Valutazione pre-money (Vpre): 4.000.000 €
Importo dell’investimento (I): 500.000 €
La valutazione post-money (Vpost) risulta: 4.500.000 €
La quota post-money (Qpm) è pari quindi a 11,11% circa.
I calcoli sopra riportati, quindi, servono tanto agli startupper quanto agli investitori per capire la propria percentuale di partecipazione alla società a seguito di un aumento di capitale.
Avv. Giovanni Alessi